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TIRAMISUD

L’opera, in apparenza commestibile, è tutt’altro che facile da digerire: ogni risvolto ironico cede presto il passo all’immagine di un’Italia consumata, erosa, divorata. Per sua stessa costituzione, Tiramisud propone livelli di lettura molteplici: come ogni dolce che si rispetti l’opera presenta una stratificazione – di materiali e significati – che trova una corrispondenza non casuale nella stessa conformazione – sociale, geografica, culturale – del paese rappresentato. Il gioco di parole che dà il titolo all’opera non è un lapsus o una battuta fortuita: la componente ludica è funzionale all’espressione di un pensiero che, contrariamente al contenuto di zuccheri presente nei comuni tiramisù, risulta amaro. (Saverio Verini)

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